Devo dire che ho dormito più tranquillo dopo aver sentito dire Draghi che “a prescindere da chi governerà dopo le elezioni, l’Italia comunque ce la farà…”

A far cosa? Mi vien da dire. A portare definitivamente allo sfacelo il nostro paese? Non capisco se c’è ironia, sarcasmo, rassegnazione, fatalismo in questa affermazione. C’è una crisi economica, politica, sociale, ecologica, mondiale, nella quale siamo immersi fino al collo… però tranquilli, l’Italia ce la farà: senza idee, senza identità, senza cultura, senza il rispetto della equità e della giustizia, senza materie prime, con una classe politica che ha perso ogni dignità di fronte al mondo ed alla nazione. Come pensiamo di uscirne? A pizza, spaghetti e mandolino? Oppure saltando sulla carrozza di un qualche vincitore arrivato in soccorso da fuori confine?

In questi giorni mi sono andato a rileggere un bel libro di Al Gore “L’assalto alla ragione” (Ed Feltrinelli, 2007). Vi prego di leggerlo, è molto interessante. Riflettendo su questo libro mi sono fatto un’idea: una democrazia per essere compiuta ha bisogno non solo di una solida maggioranza per governare, ma anche di una forte opposizione che svolga quel ruolo fondamentale di “checks and balances” (controlli e contrappesi) che pongano continuamente sotto esame l’operato del governo, discutendo e confrontandosi su tutti i temi, portando alla luce i problemi, le criticità, coinvolgendo l’opinione pubblica. Quello che è mancato in tutti questi anni di governi istituzionali, di ammucchiate, di maggioranze raffazzonate, di ricorso al voto di fiducia, di imposizione di decreti governativi per affrontare emergenze di tutti i tipi: pandemia, guerra, energia, clima…

La politica del signor sì, perché così si è “responsabili”: cioè colpevoli. Colpevoli di aver pensato che la democrazia sia una rottura di scatole, che le scorciatoie sono un peccato veniale, commesso a fin di bene. Forse discutere liberamente su come affrontare la pandemia avrebbe evitato estremismi da una parte e dall’altra, avrebbe permesso di fare scelte più oculate ed evitato di dare la stura a Big Pharma che dopo i dieci vaccini obbligatori si è portata a casa Covid e chissà ancora cos’altro visto che stanno apparecchiando il tavolo con quarte e quinte dosi, vaccini per vaiolo delle scimmie, influenza del Nilo occidentale, fuoco di sant’Antonio e poi? Quando avranno definitivamente compromesso il nostro sistema immunitario saranno felici? Le aziende produttrici di vaccini hanno fatto miliardi ed ora si stanno scannando per i diritti sui brevetti. Non interessa un accidente del bene comune.

Sulla guerra di cosa parliamo? C’è solo un responsabile o ci sono altri che stanno fomentando il conflitto? Come diavolo si può fare a fermare le armi? Idee zero, interesse zero, tanto si scannano là! Neppure il Papa può azzardarsi a spendere una parola di pietà per una giornalista russa che è stata uccisa perché lo fanno diventare filo Putin… (Dio ha perdonato Caino e chi ha messo in croce suo figlio; se sei cristiano come fai a non avere dolore per ogni vita persa?)

Non sarà forse il caso di cominciare a pensare di fare tutti un passo indietro, Russia e Occidente? L’osso Ucraina piace a tutti (a Putin come a Biden), ma forse è il caso che sia lasciata indipendente e libera di costruire il futuro della propria gente in autonomia, dalle “grinfie” della Russia e “dall’abbraccio soffocante” dell’Occidente.

Mezzo mondo sta bruciando le proprie foreste, i terreni si stanno inaridendo, manca l’acqua; forse l’essere umano si è dimenticato di pagare la bolletta a chi sta lassù e questo ha chiuso i rubinetti? Troveremo una soluzione insieme o dovremo ingoiarci un decreto legge che renda l’acqua un bene privato (visto che il pubblico non è in grado di affrontare il problema)?

Energia. Non ci mandano il gas e allora va bene tutto: carbone, rigassificatori, nucleare (nonostante sia sotto gli occhi di tutti il rischio che stiamo passando per la centrale nucleare di Zaporizhzhia al centro della guerra in Ucraina). Politici che aprono la bocca con la stessa delicatezza e soddisfazione con cui scoreggiano, senza un piano, senza una strategia, con l’unico interesse di foraggiare chi su queste centrali andrà a mangiare, sicuri che con questi prezzi delle bollette la gente sarà disposta ad ingoiare tutti i rospi che ci saranno da ingoiare.

Quella gente che “ce la farà…” dice Draghi, perché tanto siamo resilienti, ci piegano ma non ci spezzano: abbiamo passato guerre, dittature, ma ce la siamo cavata… grazie all’intervento degli alleati e ad una minoranza di uomini e donne coraggiosi che si sono messi dalla parte giusta della storia.

Per farcela, caro Presidente, l’Italia dovrà tornare ad imbracciare (al posto dei fucili e della propaganda) la ragione, la voglia di libertà, il gusto della bellezza, la passione politica, l’impegno nel lavoro, il rispetto dell’uomo e dell’ambiente, la sobrietà, l’ospitalità, la compassione e l’amore verso il prossimo e la voglia di partecipare, di fare insieme le cose, perché “la libertà è partecipazione”.

Oppure sarà “qualunquemente” a farsene carico, che è come dire: “tanto chi governa non serve a nulla, perché sono altri a decidere cosa fare”. Avete notato anche voi quel sorriso un po’ sarcastico sotto le lacrime di commozione? Tranquilli, non vi lascerò soli…

Renzo Agostini